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Espen, Zeger-Bernard van.

Canonista belga. Sacerdote, ricoprì la cattedra di diritto canonico all'università di Lovanio, affermandosi come uno dei più grandi canonisti di ogni epoca. Considerato il padre del "nuovo" diritto canonico, difese la posizione del Capitolo ribelle di Utrecht, che aveva affermato il proprio diritto di scegliere il vescovo, e contestò al papa la facoltà di abolire a suo arbitrio i vescovati, come invece sostenevano i gesuiti. Nel suo Ius universum ecclesiasticum (1700) negò che il papa fosse vescovo universale, sostenendo che ogni pretesa in questo senso poggiava sulle basi molto dubbie delle false decretali, concedendo al papa solo una maggiore autorità rispetto ai vescovi. L'opera fu posta all'indice nel 1704. Egli considerava necessario un placet regio per autorizzare l'applicazione del diritto canonico e difese il diritto del clero di appellarsi al sovrano contro le provocazioni dei superiori ecclesiastici. Questo principio venne applicato in suo stesso favore. In seguito si ebbe però un mutamento di governo nei Paesi Bassi austriaci ed egli fu condannato. Infatti, nel 1727, essendo andato al potere un reggente favorevole all'Unigenitus, la bolla emanata da Clemente XI nel 1713 contro le ultime manifestazioni del giansenismo, E., sulla base di una lettera scritta due anni prima e nella quale aveva difeso la validità dell'elezione e della consacrazione del vescovo di Utrecht, fu costretto a fuggire in Olanda dove morì l'anno seguente (Lovanio 1646 - Amersfoort 1728).